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LA CRESCITA DELL’ASIA NEGLI EQUILIBRI GLOBALI

Ultimo incontro di focus del PCTO “Introduzione alla Geopolitica” con l’ambasciatrice Maria Assunta Accili 

 

02/05/2024 - L’undicesimo incontro del PCTO “Introduzione alla Geopolitica” del 30 aprile 2024 ha visto la partecipazione dell’ambasciatrice Maria Assunta Accili, che ha trattato il tema della crescita dell’Asia negli equilibri globali. Il PCTO è effetto del protocollo d’intesa (DGR. 1507/2023) tra Regione del Veneto, Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e Fondazione M9, con la collaborazione operativa della rivista “Atlantis” e di Mazzanti Libri. 

Ancora una volta l’attenzione degli studenti partecipanti ha confermato una partecipazione attiva nel corso della lezione, anche grazie alle numerose e interessanti domande poste a fine incontro all’ambasciatrice Accili.

Come di consueto, all’apertura dell’appuntamento vi sono stati i saluti istituzionali di Serena Bertolucci, direttrice M9-Museo del ‘900; Marco Bussetti, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, ed Elena Donazzan, assessore all’istruzione della Regione Veneto. 

L’intervento dell’ambasciatrice Accili ha posto il focus di discussione sulle dinamiche passate e presenti in corso nel continente asiatico, concentrandosi sui suoi attori principali, tra i quali Cina, Giappone, India, Pakistan, Corea del Sud e Taiwan.

L’accento è stato poi posto sulle problematiche geopolitiche in atto nella zona, dalla situazione taiwanese alla definizione della Cina come potenza ambigua, in bilico tra Europa e Stati Uniti.

Gli excursus storici e le riflessioni sulla situazione attuale hanno permesso di intavolare un discorso più ampio sulla connessione ormai imprescindibile tra i vari Paesi del mondo, che, come il Covid ha dimostrato, a causa della globalizzazione si trovano ormai inestricabilmente uniti gli uni agli altri.

Gli equilibri dello scacchiere internazionale sono legati a filo doppio con ogni suo pezzo, e il continente asiatico è uno dei possibili hotspot di crisi del prossimo futuro, anche a causa dell’elevata importanza dal punto di vista demografico e produttivo di alcuni dei suoi componenti.

La lezione di ieri ha concluso la parte del PCTO relativa all’approfondimento sui temi di ordine geopolitico, fornito da esperti di vari settori, e iniziato il 6 febbraio scorso.

Venerdì 3 maggio verrà proposta la prima parte del laboratorio condotto dal giornalista Domenico Letizia, assieme ai giornalisti Andrea Mazzanti e Carlo Mazzanti.

L’appuntamento di venerdì 3 maggio, il cui tema verrà concluso il 7 maggio dai medesimi relatori, toccherà l’argomento dell’ufficio stampa e della gestione dell’evento.

Obbligatori per tutti i partecipanti del PCTO “Introduzione alla geopolitica”, questi laboratori saranno in particolare importanti premesse per gli studenti che hanno voluto aderire ai laboratori in presenza previsti durante le giornate del Festival Internazionale della Geopolitica, dal 9 all’11 maggio 2024.

Le competenze messe in campo dagli studenti saranno focalizzato sugli ambiti di ufficio stampa, fotografia e comunicazione nel ruolo di social media manager, sempre coadiuvati dal responsabile Domenico Letizia.

MP

ALL'IRAN IL PRIMATO DELLE CONDANNE A MORTE NEL 2023

31/5/2024 – All’Iran degli ayatollah il triste primato delle condanne a morte del 2023. Come riportato da un articolo di Avvenire del 30 maggio, la Repubblica Islamica ha eseguito il 74% delle condanne a morte registrate nel mondo lo scorso anno. Questo primato deriva soprattutto da due fattori: da un lato la spietata repressione del regime contro le opposizioni dopo le proteste antigovernative iniziate con la morte di Mahsa Amini, dall’altro l’aumento significativo delle esecuzioni per reati legati al traffico di droga. Su 508 condanne a morte per narcotraffico nel mondo, 481 sono state eseguite in Iran.

A livello complessivo si registra un aumento del numero dei paesi abolizionisti o che applicano una moratoria alla pena di morte da almeno 10 anni (l’anno scorso sono stati 16 i paesi nei quali è stata eseguita almeno una condanna capitale, escludendo sempre dal conteggio Cina, Corea del Norde e Vietnam), ma il numero di esecuzioni è aumentato: 1.153 esecuzioni nel 2023, dato più alto dal 2015 (1.634), con una crescita del 31% rispetto al 2022. 

A dominare la classifica sono i paesi autoritari, con l’Iran in cima, seguito da Arabia Saudita e Somalia.
Anche negli Stati Uniti il dato è in aumento, dalle 18 esecuzioni del 2022 si è passati alle 24 del 2023 (+33%).

Oltre alle esecuzioni è in crescita anche il numero di condanne a morte, 2428 nel 2023, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

Va precisato che questi numeri non tengono conto delle esecuzioni avvenute in paesi come Cina, Corea del Nord, Vietnam, sui quali non ci sono dati disponibili.

EE

HAMAS CONTROLLA DI NASCOSTO GAZA

16/5/2024 - il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, per anni ha supervisionato una forza di polizia segreta che ha condotto sorveglianza sui cittadini della Striscia di Gaza, così ha rivelato un’inchiesta del The New York Times, che attinge da documenti riservati dell’intelligence israeliana. Il leader ha preparato dossier su giovani, giornalisti e persone critiche nei confronti del movimento islamista.

L'unità, nota come Servizio di Sicurezza Generale, si è basata su una rete di informatori a Gaza, alcuni dei quali hanno segnalato i propri vicini alla polizia. Le persone sono finite nei file di sicurezza per aver partecipato a proteste o per aver criticato pubblicamente Hamas. In alcuni casi, i documenti suggeriscono che le autorità abbiano seguito le persone per determinare se stavano intrattenendo relazioni extraconiugali.

Un report di 62 pagine sulle attività del Servizio di Sicurezza Generale, consegnato solo poche settimane prima dell'attacco del 7 ottobre contro Israele, rivela il grado di penetrazione di questa unità, in gran parte sconosciuta, nella vita dei palestinesi.

I documenti mostrano che i leader di Hamas, nonostante affermassero di rappresentare il popolo di Gaza, non tolleravano nemmeno un accenno di dissenso. Gli ufficiali di sicurezza pedinavano i giornalisti e le persone sospettate di comportamenti immorali. Gli agenti facevano rimuovere le critiche dai social media e discutevano su come diffamare gli avversari politici. Le proteste politiche venivano considerate minacce da stroncare sul nascere.

Gli abitanti di Gaza si trovavano e si trovano tutt’ora tra due fuochi: quello delle operazioni militari israeliane e quello di un’organizzazione politica, militare e terroristica che esercita un controllo capillare sul territorio e sulla vita delle persone che lo abitano.

EE

ATTUALITÀ: IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA IL PATTO PER LE MIGRAZIONI E L'ASILO

15/04/2024 - Questo mercoledì il parlamento europeo ha approvato il patto per le migrazioni e l’asilo, con lo scopo di facilitare l’accoglienza dei richiedenti asilo e favorire il rimpatrio di coloro che non hanno il diritto di restare in Europa.

 Il regolamento era in fase di negoziazione da settembre 2020 e ora dovrà passare al Consiglio dell’Unione Europea ed entrare in vigore a due anni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Questo prevede delle modifiche all’attuale sistema di politiche migratorie e andrà in sostituzione al Regolamento di Dublino che stabilisce quale Stato membro è competente per l’esame di una domanda di asilo.

Il pacchetto comprende 9 atti legislativi: quello principale prevede che gli Stati non sottoposti a forti pressioni migratorie potranno scegliere tra ricollocare i richiedenti asilo nel loro territorio (con soglia minima di 30 mila richiedenti) oppure versare contributi finanziari in base alla dimensione della popolazione e al suo Pil (minimo 600 milioni di euro).

 Il Regolamento sulla procedura d’asilo stabilisce, invece, una procedura comune a livello dell’Ue per la concessione o la revoca della protezione internazionale, in sostituzione delle diverse procedure nazionali, con lo scopo di rendere più rapide ed efficaci le procedure di asilo e di rimpatrio (fino a 12 settimane). È inoltre prevista la costruzione di centri di accoglienza nel Paese di primo ingresso con soglia considerata “adeguata” di 30 mila posti.

 Durante le situazioni di crisi (aumenti improvvisi degli arrivi) è previsto un meccanismo di solidarietà e misure a sostegno degli Stati membri, mentre i dati delle persone che entrano irregolarmente nell'UE (comprese le impronte digitali e le immagini del volto di chiunque abbia più di sei anni) saranno memorizzati nella banca dati Eurodac aggiornata. Le autorità potranno, inoltre, segnalare gli individui aggressivi, armati o che rappresentano una minaccia alla sicurezza.

Infine, gli Stati membri dovranno garantire che gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, siano gli stessi in tutta l’Unione, in particolare si specificano gli ambiti degli alloggi, l’istruzione e la sanità.

La normativa è stata votata dai partiti del centrodestra e alcuni del centrosinistra, ma è stata criticata fortemente sia dalla sinistra che dall’estrema destra, in particolare dall’Ungheria e la Francia che considerano alcune misure troppo moderate e svantaggiose per i loro paesi.

Per quanto riguarda l’Italia, a favore hanno votato i deputati di Fratelli d’Italia, mentre contrari erano Pd e Lega. Da una parte il Pd sostiene la propria posizione date le “inaccettabili manchevolezze” sul fronte dei diritti umani, dall’altra la Lega parla del fatto che la riforma “non è sufficiente per affrontare in maniera adeguata un fenomeno epocale come quello dell’immigrazione”; nel frattempo, il Ministro degli Interni Piantedosi definisce il regolamento come “il miglior compromesso possibile, che tiene conto in ogni caso delle prioritarie esigenze dell’Italia”.

 Vedremo dunque, nei prossimi anni, se la normativa avrà gli effetti sperati o rimarrà inefficace di fronte ad un evento, come i flussi migratori, che faranno sempre più parlare di sé, soprattutto in un paese come l’Italia.

 

AD

ATTUALITÀ: CONGRESSO USA APPROVA PACCHETTO DI AIUTI ALL’UCRAINA

22/04/2024 - Dopo un lungo impasse, gli Stati Uniti hanno finalmente dato il via libera ad un consistente pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina. La Camera dei Rappresentanti, presieduta dallo speaker repubblicano Mike Johnson, ha recentemente votato a favore del "Ukraine Security Supplemental Appropriations Act", che prevede fondi per 60,8 miliardi di dollari destinati a Kiev. Per comprendere la portata di questi aiuti basti pensare che l’intera spesa italiana per la difesa nel 2023 è stata di circa 28 miliardi di euro.

La decisione, ottenuta con un consenso bipartisan, 210 democratici e 101 repubblicani, per un totale di 311 voti favorevoli, ha messo in luce tuttavia la profonda spaccatura del GOP sull’Ucraina. Da un lato infatti la linea dello speaker Johnson, favorevole al sostegno a Kiev, dall’altro i 112 repubblicani MAGA, guidati da Marjorie Taylor Greene, che l’hanno accusato di tradimento, chiedendone anche la rimozione.

Il presidente ucraino Zelensky ha espresso immediati ringraziamenti alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ad entrambi i partiti e personalmente allo speaker Johnson, riconoscendo l'importanza della decisione nel mantenere gli Stati Uniti dalla parte giusta della storia. Anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha elogiato il nuovo pacchetto di aiuti, sottolineando il suo contributo alla sicurezza di tutti i paesi dell’Alleanza. Stoltenberg aveva in precedenza annunciato l'accelerazione degli sforzi della NATO nell'invio di armi a Kiev.

Durante la votazione alla Camera, i sostenitori degli aiuti all'Ucraina hanno festeggiato anticipatamente, agitando bandiere ucraine e applaudendo, in segno di riconoscimento dell'imminente risultato positivo. In risposta, il Cremlino ha criticato il pacchetto di aiuti, affermando che "provocherà ulteriori morti tra gli ucraini a causa del regime di Kiev".

Durante la stessa seduta, la Camera ha anche approvato pacchetti di aiuti per Israele e Taiwan, portando il totale degli aiuti esteri a 91 miliardi di dollari.

 

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